NEWS FAMM INFISSI N°10 DEL 16-MARZO-2010
Newsletter n.10 del 16 marzo 2010
Requisiti acustici degli edifici: sospensione del vecchio Decreto, ritardi per il nuovo
La situazione legislativa italiana nel settore dell’acustica è attualmente indefinita, a causa della sospensione del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 5 dicembre 1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”.
Il Decreto stabilisce i valori limite delle grandezze che determinano i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici ed i requisiti acustici passivi e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l’esposizione umana al rumore, in attuazione dell’art. 3, comma 1,lettera e), della(“Legge Quadro sull’inquinamento acustico”).
La sospensione è stata disposta dalla Legge 88/2009 (Legge Comunitaria 2008, attuazione della Direttiva 2002/49/CE), la quale prevede all’art. 11 la Delega al Governo affinché provveda al riordino della disciplina in materia di inquinamento acustico, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge stessa (entrata in vigore 29 luglio 2009, quindi entro fine gennaio 2010). La necessità di riscrivere completamente il decreto sui requisiti acustici passivi degli edifici nasce dalla scarsa attuazione del DPCM del 1997, il quale presenta limiti ed errori formali; inoltre vi è l’effettiva difficoltà di applicabilità ai diversi casi reali, dovuta alla mancata promulgazione del decreto recante i criteri acustici per la progettazione, l’esecuzione e la ristrutturazione degli edifici, ed alla quasi totale mancanza di controlli e di richieste progettuali in fase di approvazione di licenza edilizia da parte della Pubblica Amministrazione. Si rende quindi necessaria una revisione che superi le ambiguità e le incoerenze contenute nel DPCM 5 dicembre 1997. I termini per la stesura del nuovo decreto sono scaduti lo scorso gennaio 2010, determinando una situazione precaria non solo per la mancanza di una legge cui fare riferimento, ma anche
per il fenomeno di contenziosi nei rapporti di vendita tra costruttori/venditori di immobili ed acquirenti (privati cittadini), il quale non trova alcuna applicazione legislativa a seguito del provvedimento di sospensione del DPCM.
La situazione attuale, illustrata dall’ing. Lorenzo Lombardi (Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare) nel corso del Convegno “Acustica in edilizia”, tenutosi presso la Regione Lombardia lo scorso febbraio, è momentaneamente stazionaria: i sei mesi occorsi per elaborare un Decreto Legislativo non sono stati sufficienti, pertanto la Delega al Governo è stata rinnovata.
L’ingegnere ha inoltre spiegato le motivazioni delle lungaggini, legate al fatto che il gruppo tecnico incaricato di elaborare la legge, ha ritenuto opportuno attendere il testo della Proposta di Norma Uni “Classificazione acustica degli edifici”, in modo da evitare di perdere importanti contenuti tecnici.
La Norma Uni, redatta dal Gruppo di Lavoro 5 “Classificazione acustica degli edifici”, coordinato dall’ing. Giuseppe Elia, anch’egli presente al Convegno di Milano, si propone di definire i requisiti acustici prestazionali degli edifici ed i criteri per la loro misurazione e valutazione. La norma si applica ad ogni “unità immobiliare”, definita come “porzione di fabbricato, fabbricato o insieme di fabbricati ovvero un’area che, nello stato in cui si trova e secondo l’uso locale, presenta potenzialità di autonomia funzionale e reddituale”.
E’ prevista una suddivisione in destinazioni d’uso (residenze; uffici; alberghi e pensioni; attività ricreative o di culto) alle quali si applica la classificazione acustica.
La classificazione acustica di un sistema edilizio, che viene introdotta nella norma, consente di informare compiutamente i futuri utilizzatori sulle caratteristiche dell’edificio che andranno ad abitare o ad occupare.
Sono state definite 4 classi:
1. classe I: prestazioni acustiche ottime;
2. classe II: prestazioni acustiche buone;
3. classe III: prestazioni acustiche di base;
4. classe IV: prestazioni acustiche modeste.
Ogni unità immobiliare è soggetta a classificazione ed apparterrà ad una di queste classi, ad eccezione di ospedali e scuole, per i quali non è prevista la classificazione, ma vengono indicati valori di riferimento per ognuno dei requisiti considerati.
I requisiti che vengono presi in considerazione sono gli stessi previsti dal DPCM del 1997. Ad ognuno di essi corrisponderà una classe, in modo da fornire un range più ampio di possibilità nella progettazione acustica di ogni edificio, adattandolo alle esigenze specifiche. A seguito dell’approvazione di tale norma si tratterà di attendere il recepimento della stessa a livello legislativo, al fine di riordinare il gran caos creatosi negli anni precedenti e tuttora in corso.